Ieri Kaparo, l’autista del Lonno Lodge, mi ha portata a visitare un’azienda che produce anacardi tostati. Per raggiungerla ci siamo inoltrati un poco nell’interno percorrendo una bellissima strada sterrata che passa vicino a delle case, a dei mini villaggi familiari.
L’azienda agrícola era inattiva, avevano qualche pacchetto di anacardi, ma la produzione vera e propria comincia a breve e termina ad aprile. Se non ho capito male la stagione degli anacardi è novembre-aprile, ma non sono sicura di aver capito bene.
Appena fuori dalla casupola dell’azienda c’è una tettoia sotto la quale stava scorrazzando una gallina con una manciata di pulcini.
Oggi è stata l’ultima giornata di scuola. Alla fine della lezione ho preso la bicicletta ed ho rifatto pedalando il percorso fatto ieri in macchina con Kaparo.
La bicicletta, secondo me, è il mezzo ideale per andare a spasso da queste parti, sia perché le distanze qui sono infinite e la bicicletta consente di accorciarle un poco, sia perché essendo in bicicletta non si viene tampinati con insistenza dai beach boys, sia perché si può modulare la velocità a seconda dell’interessa che suscita il luogo che si attraversa, sia perché si sentono gli odori, sia perché ci si sente un po’ esploratori, un po’ viaggiatori, un po’ fortunati, mah…
Mi è piaciuto un mucchio. Devo tenere anche un po’ a freno, almeno apparentemente, la mia curiosità, perché la strada passa proprio adiacente alle casette di fango e legno e io vorrei guardare a lungo tutto: il terreno come viene spazzato, gli animali dove vengono tenuti la notte, come sono divise le casette all’interno, dove cucinano, cosa vendono le botteghe sotto i tetti di banano. E invece lancio sguardi furtivi perché non so, se fossi nei panni di chi ci abita, se mi piacerebbe essere scrutato così.
Interessantissimo
Quando sarò grande magari socializzerò anche. Chissà.