Io non so

Io non so

Non conosco nulla della storia di questa gente. Per una volta ho idea di utilizzare in modo appropriato il termine”gente”. Non so nulla di loro, non so nulla della loro storia e nulla della loro lotta. Mi sento un po’ a disagio a non sapere così niente. Per loro è così importante. Per me una vaga simpatia per un problema che ascolto distratta da altri luoghi lontani.

Simpatia per una colorata eterogeneità di età, ruoli, facce che diventa un flusso compatto e solido quando si tratta di manifestare per la propria vita, per la propria terra, per un buon senso che in situazioni come queste sembra così lontano che quasi manca il fiato per lo smarrimento.

La loro vita, che è anche la mia, lo so? La loro terra che è anche la mia, lo so? Ambiente, aria, acqua, diritti che sono i miei, e che io davo per scontati, mentre non lo sono.

E allora mi manca un po’ il fiato per lo smarrimento. E mi sento così inappropriata mentre loro sono cosi belli e autentici e generosi.

Uno di loro dice “Non so come mai, ma questa valle è diventata come una famiglia. E in una famiglia c’è di tutto, c’è quello bravo e c’è lo stronzo. Ma siamo una famiglia.”

E mi sembra di sentire proprio questo.

E sembrano anche meno stanchi di me questa sera, come se dare un senso più alto alle cose che si fanno stancasse di meno.

Bella gente.

Grazie per quello che fate e per come lo fate

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