When I’m sixty-five

Ciao.
Come stai?
Sei serena e tranquilla o sei ancora ogni tanto malinconica?
Io ti immagino da anni in un modo in cui non sei ancora stata, ma mi ostino ad immaginare che è così che vorresti essere. Serena ed equilibrata.
Sono anni che so che di lì a cinque, a dieci anni, sarai serena ed equilibrata. Ti vedo.
Ti ricordi come eri certa che saresti stata nel 2000? Quel 2000 che sembrava così lontano… Saresti stata una donna, serena, equilibrata e bionda.
Nel 2000 non eri quella donna che immaginavi, non eri serena, eri totalmente instabile e forse avevi anche già smesso di essere bionda.
E così non so davvero come immaginarti adesso che hai 65 anni.
Almeno adesso sei riuscita ad essere serena ed equilibrata?
Sai perché ti scrivo? Te lo ricordi quale era tredici anni fa il proposito?
Era un proposito che parrebbe banale, ma ti scrivo perché pare che ad una certa età non lo sia più.
Cominciamo.
Spero che anche adesso tu continui ad aver cura del tuo corpo. Non hai mai avuto una eccessiva cura per l’estetica del tuo corpo (un po’ si dai, almeno fino ad una certa età), ma spero davvero che tu abbia cura per la sanità del tuo corpo. Lo lavi? Ti ricordi che tredici anni fa pensavi a quanto fossero indispensabili le docce per togliere le tossine dalla pelle? Ti ricordi quanto ne hai parlato con la mamma e con la zia Fausta? Entrambe, sicuramente senza consultarsi sull’argomento, ad un certo punto hanno pensato che quello che la pelle secerne non dovesse essere tolto e che il modo ideale per lavarsi fossero le salviettine inumidite. Tu non stai usando le salviettine inumidite, vero? No, dai ti prego. Dimmi che tu non le stai usando e che le convinzioni sulla necessità delle docce sono ancora profondamente radicate in te.
E i denti te li lavi tre volte al giorno? C’è ancora il collutorio o voi del futuro avete superato tutto ciò per qualcosa di ancora più salutare ed efficace? Nel caso non ci fosse niente di avveniristico, vero che ti lavi i denti tre volte al giorno?
Tredici anni fa eri convinta che il cervello dovesse per forza fare fatica, fare fatica vera per mantenersi attivo. E’ un lascito della Silvana che non ha visto le cose andare come sperava, purtroppo. Chissà a cosa ti stai dedicando. Magari non hai ancora finito l’università…. No, dai. Facciamo che tra tredici anni l’hai finita. Tredici anni fa ti mancavano 9 esami perché avevi avuto l’idea (si, va bene, era giusto così) che trasferirsi da Bologna a Siena ti avrebbe consentito di seguire i corsi più ostici e di superare più agevolmente gli esami che mancavamo (che erano 6 a Bologna e che dopo il trasferimento a Siena sono diventati 10… sigh…).
Pensa che tredici anni fa, non so se te lo ricordi, dopo il primo esame dato a Siena avevi pensato che per luglio avresti potuto dare tre esami. Poi hai tirato un sospiro di sollievo quando hai visto che uno dei tre non aveva in previsione l’appello e che due era sicuramente meglio. Poi hai pensato che forse due non ce la facevi, così ti saresti concentrata su uno. E poi il 10 luglio di tredici anni fa ti sei resa conto che in 9 giorni non saresti mai riuscita a preparare Politica economica di cui hai pure seguito le lezioni, senza capirci nulla….
Ok sarà per settembre, hai pensato allora. Tu sai com’è andata poi. Posto che te lo ricordi.
Allora per quanto riguarda te, mi farebbe piacere, oltre che immaginare che tu sia finalmente serena ed equilibrata, sapere che non ti trascuri. Che a tavola non rutti, non scoreggi (eh già…), che non aspiri la minestra (ti ricordi? la forza di gravità… non è necessario aspirare… la minestra cade da sola in bocca, basta accompagnarcela…). Chissà….
Ti ricordi quella posizione che hai imposto (che hai tentato di imporre) a tutti… (Fausta… Silvana e chissà chi altri): gambe leggermente divaricate, braccia sui fianchi e schiena dritta. Mi raccomando. Ogni tanto mettiti così. Funziona davvero.
Ah, accidenti, stavo dimenticandomi la cosa più importante… Bevi? Non alcool ma acqua, liquidi idratanti. Ti ricordi quanto il cervello è legato all’idratazione? Per favore ricordatelo (se non lo sai, sallo…). E chissenefrega del pannolone nel caso. Meglio il cervello che funziona o la menata del pannolone? Si, forse a 65 anni il pannolone è un po’ presto, le altre donne della tua famiglia erano quasi arrivate a 80 quando è diventato necessario. Hai ancora circa 15 anni di autonomia, o forse no, ma chissenefrega. Meglio prendersi cura del proprio cervello che della forma del proprio sedere a 65 anni, nel caso.
Spero tu sia d’accordo.
Ti voglio bene. Mi sei sempre piaciuta sin da quando eri bambina.
E tutto sommato mi sei sempre piaciuta anche prima di diventare serena ed equilibrata come sicuramente sei ora.
Un abbraccio di quelli che sai.
A tra tredici anni.
Preggio 10 luglio 2017