samosa

La cuoca che al Lonno Lodge si occupa della pasticceria e panificazione è bravissima. Oggi mi ha offerto lezioni di grissini e di samosa. I samosa mi piacciono tantissimo. Ho fatto qualche foto per ricordarmi come farli. Ho avuto un sacco di maestri in questi anni, ma non mi sono mai sentita in grado di provarci.

Comunque, lei è partita con 300 gr di farina e un po’ d’acqua per realizzare un impasto elastico e morbido.

 

 

 

 

 

 

 

Poi lo ha diviso in pallotte.
Ha tirato un po’ le pallotte col mattarello

 

 

 

 

 

 

Ha spennellato dell’olio e sparso un pizzico di farina e poi ne ha messe 4 una sull’altra divise da olio, farina, olio, tranne l’ultima ovviamente.

 

 

 

 

 

 

Ha poi tirato una sfogliona da 40-50 cm e l’ha messa sopra una piastra (lei ha usato una teglia da forno capovolta, mettendola sul fuoco).

 

 

 

 

 

 

L’intenzione non è cuocere ma asciugare. quando la sfogliona si è asciugata, è stato estremamente facile staccare i quattro fogli che la componevano.

 

 

 

 

 

 

Le ho chiesto come mai non si appiccicassero, mi ha spiegato che una volta asciutti si possono anche stropicciare senza che si rovinino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ha poi tagliato dei rettangoli da circa 5 cm per 20 e ha piegato un lato corto su un lato lungo, così

 

 

 

 

 

 

 

 

E poi il lato lungo sul triangolo che si è formato
Ha incollato le parti con una pastella di farina e acqua

 

 

 

 

 

 

Li ha farciti di feta e pomodoro e li ha chiusi incollandoli ancora con la pastella.

 

 

 

 

 

 

E poi devono essere fritti in olio bollente

 

 

 

 

 

 

 

Ho chiesto a Silvia di poterne mangiare 5 pezzi oggi a mezzogiorno, ma forse avrei dovuto chiederne 25….

2 Comments

  • Elisabetta,

    14 Novembre 2011 at 17:31

    Slurp!!! devono essere super crocchiosi e buonissimi , e sono anche belli da vedere

  • natale vezzoli

    14 Novembre 2011 at 20:59

    Ho capito come avviene la preparazione di questa cosa che sarà sicuramente gustosa e prelibata, mi lascia una curiosità la pressatura e tiratura delle palline, quelle specie di tigelle che dopo essere state unte ed infarinate, vengono sovrapposte e di nuovo “mattarellate”fino a farne una sfoglia unica ma sottile; dalla fotografia ho l’impressione che prima della sovrapposizioe, non siano tutte delle medesime dimensioni, a vederle così si ha l’impressione che vadano da 15 a 20 cm. di diametro. non capisco quindi come si riesca a staccarle dopo la scottatura; mi spiegherai bene quando ti cimenterai.